FN stravince in Francia. E ora chi glielo spiega perché?

Ma perché? Perché non si può stare tranquilli una volta?

Eppure me lo ricordo quanto contenti erano i parigini il 15 maggio di due anni fa, quando François Hollande fu eletto Presidente della Repubblica. Avevo avuto la balzana idea di andare a sbirciare che cosa succedeva in piazza della Bastille, ma non ero nemmeno riuscita a mettere piede fuori dalla metro, tanta era la gente accorsa a festeggiare. Non sarà l’uomo più carismatico del mondo, mi dicevo, ma almeno è normale, insomma uno di cui non ti devi vergognare quando vai in giro per il mondo. Basso profilo, ecco. Sempre meglio che doversi giustificare coi connazionali da un lato e coi francesi dall’altro per le discutibili scelte politiche della maggioranza degli elettori in Francia come in Italia, scelte che mi sono quasi sempre rassegnata a subire, pur riuscendo soltanto con estrema difficoltà a intuirne le ragioni.

“Come mai Berlusconi continua a prendere così tanti voti in Italia?”, “E cosa si dice in Francia di Sarkozy e la Carlà?”, ti chiedono tutti. E allora ti improvvisi sociologa, politologa, psicologa, assistente sociale e veggente, per tentare di offrire delle risposte sensate a domande che in realtà riflettono un’incredulità che a dirla tutta condividi pienamente con l’interrogante. Però lo vuoi fare lo sforzo di offrire una più o meno ponderata riflessione su argomenti che in fin dei conti ti stanno a cuore, anche perché in qualche modo, nonostante tu non abbia colpa alcuna, ti senti un po’ chiamata in causa, come tacciata da una sorta di peccato originale, e ti vuoi difendere.
Insomma, lo spodestamento di Sarkozy in Francia e di Berlusconi in Italia, sono stati, al di là della personale valutazione politica dei loro successori, un toccasana contro l’insistente curiosità di amici e conoscenti vari.

Però, ribadisco, non si può mai stare tranquilli. Avrei dovuto intuire che la calma era finita già quando in Italia hanno ricominciato a interrogarmi riguardo ai trascorsi sentimentali del presidente transalpino. E avrei dovuto sudare freddo quando la faccia di Madame Le Pen è apparsa timidamente e poi sempre più di frequente anche nella stampa del nostro malandato loggione d’Europa.

Elections européennes 2014 France

E infatti, eccallà. Lo sapevo. E ora che gli dico a questi?

“Perché in Francia ha vinto il Front National?”

E mica di poco. Alle Elezioni europee conclusesi ieri 25 maggio, il partito di Marine Le Pen è stato il più votato in cinque delle sette circoscrizioni metropolitane francesi, con una media nazionale del 25%, cinque punti sopra l’UMP e ben 12 sopra il PS. Come fare a giustificare questo risultato che, seppur annunciato, rimane pur sempre sconcertante? E a quanto pare è stata proprio quella parte di elettorato tradizionalmente più debole e più incline all’astensionismo ad andare a votare. In un clima di generale “euroscetticismo”, in una Francia che sta sentendo, proprio in questi mesi, più forti i contraccolpi della crisi economica ed è governata da un presidente la cui popolarità è ai minimi storici, FN ha saputo approfittare della ghiotta situazione con un programma politico che ha fatto dell’uscita dall’euro il suo cavallo di battaglia. C’è anche da dire che, storicamente, i risultati delle Europee in Francia non hanno quasi mai preannunciato un analogo panorama alle successive elezioni politiche. Insomma, questo risultato ha un senso soltanto se letto in chiave di una generale disillusione verso l’euro e le politiche europee. Difficile si riproduca lo stesso scenario in caso di votazioni nazionali. (Per lo meno, lo spero. E tocco ferro.)

Questa la mia umile analisi all’indomani delle Elezioni europee in Francia. E comunque, coi tanti che, lo so, si ostineranno a chiedermi come diavolo sia possibile che Marine Le Pen abbia stravinto, farò ben attenzione a mettere le mani avanti: a Parigi FN ha preso “soltanto” il 9,3%, quasi tutti negli arrondissement “brutti e cattivi”, e io, giurin giurello, non conosco nessuno che lo abbia votato. Non accanitevi, ve lo assicuro, non ne so nulla, sono innocente.

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