Playlist in bici sotto la pioggia

Bar, plaestre e piscine richiudono i battenti. Le auto della polizia sfrecciano lungo la rue Lafayette o il boulevard Magenta senza farsi tanti scrupoli a trapanarti le orecchie con quelle sirene che non si spengono mai. La trottinette frettolosa di turno ti taglia la strada, il vento si fa minaccioso… ecco le prime gocce. Le aspettavi. In un attimo le pozzanghere debordano, schizzando acqua sporca anche solo a guardarle. E dire che l’ennesima deprimente giornata di lavoro di ottobre non è ancora iniziata, o forse è appena finita, uguale a quella di ieri. In queste condizioni, difficile non crogiolarsi in un sentimento di disagio generale, un po’ cinico, incerto, sempre più lamentoso.

Forse l’unica soluzione è cantarci sopra, possibilmente a squarciagola, in compagnia di un amico o di un buon paio di cuffie a conduzione ossea ( in Francia, ascoltare musica in bicicletta, moto o auto con cuffie o auricolari è vietato dalla legge, pena una multa di 135 euro).

Ecco allora una playlist con un mix di 31 pezzi indie rock indimenticabili. Risalgono tutti agli anni che gravitano intorno al 2010, proprio l’epoca in cui tanti di noi si erano appena trasferiti a Parigi, ma forse ancora sognavano di stare a New York e di finire per caso a una gig dei Tijuana Panters nel basement del Cake Shop – quando ancora era aperto a Ludlow Street, nel Lower East Side.

Se molte tracce sono tristi (Love is Colder Than Death, dei Virgins), arrabbiate (Trapped in a Basement dei Black Lips), qualcuna strappalacrime (Too Late To Say Goodbye dei Cage The Elephant), un paio potrebbero ridarti la gioia di vivere. Come Curse this City degli Hockey o Gay Human Bones, degli Harlem, trio indie-rock losangelino pressoché sconosciuto che per caso avevi sentito live al Glazart nel diciannovesimo perché un amico ti ci aveva trascinato una domenica pomeriggio. Nessuna novità dicevamo – a quelle ci penseremo nelle prossime settimane – ma un tuffo nel passato per risvegliere, se abbiamo scelto i pezzi giusti, qualche ricordo sepolto.

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CHI SIAMO

Dal 2013, Italiani a Parigi.

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