Come richiedere la cittadinanza francese (Naturalizzazione)

A volte avviene come una vera e propria epifania. Altre volte, invece, è come un pensiero di fondo, che ci accompagna nel vivere quotidiano quasi senza che ce ne rendiamo conto per un lungo periodo.

Ma prima o poi arriva per (quasi) tutti quelli che restano tanti tanti anni all’estero: il momento in cui ci sentiamo infine a casa là dove siamo. Malgrado gli ottocento o più kilometri che ci separano dal paese natale. Malgrado la domanda “T’es de quelle origine?” che ci perseguita a causa di un accento o un’inflessione che non vogliono scomparire nonostante gli anni passati in Francia.

Insomma: arriva il momento, nella vita di un italiano all’estero, in cui finiamo per dirci: ” Forse è il momento di prendere la cittadinanza francese.”

A questa questione filosofica ed esistenziale segue sempre una riflessione molto più pragmatica e terra terra. Dato che gli anni passati a battagliare con la burocrazia gallica ci hanno insegnato che niente è mai facile questa riflessione si pone – quasi sempre – in questi termini: “E ora cosa cazzo devo fare?”

Questo articolo è qui per rispondere a questa seconda domanda.

Per quanto riguarda le questioni esistenziali, ognuno se le risolva come gli pare e piace.

Chiedere la cittadinanza francese: dichiarazione di nazionalità o naturalizzazione?

Esistono essenzialmente due maniere per ottenere la nazionalità francese:

1) La dichiarazione di nazionalità: questo caso vi riguarda e siete sposati a un/una francese o se avete un legame di parentela con un francese (un legame di discendenza o un fratello/sorella francese)

2) La naturalizzazione (ufficialmente: naturalisation par décret): se non siete francesi manco di lontano e non vi siete sposati/e un autoctono/a, è su questa che dovete puntare.

In questo articolo vi parleremo nel dettaglio della naturalizzazione, perché si tratta della procedura che la sottoscritta ha dovuto seguire, visto che i miei parenti più esotici erano dell’Impruneta e che nonostante i centomila anni di convivenza il mio francesissimo compagno non ne ha voluto sapere di sposarmi.

Naturalizzazione: quali condizioni?

Per poter richiedere la naturalizzazione per decreto dovete soddisfare un certo numero di condizioni. Ossia:

– Essere maggiorenni;

– Risiedere in Francia al momento della naturalizzazione e risiedervi da più di cinque anni in modo regolare. Oltre al fatto di vivere in Francia è richiesto che il fulcro della vita lavorativa e affettiva del richiedente sia in Francia. Se, ad esempio, il/la coniuge o i figli abitano all’estero, la domanda può venire rifiutata;

– Poter dimostrare di svolgere un’attività lavorativa in Francia;

– Poter dimostrare una buona conoscenza della lingua francese. Questo – vedremo nel dettaglio come nel prossimo paragrafo – significa che anche se scrivete in francese come Annie Ernaux e lo parlate come Fabrice Luchini dovete comunque passare un test di lingua;

– Essere in regola col fisco;

– Non avere precedenti penali, né in Francia né altrove;

– Aderire ai valori della Repubblica Francese e avere una certa conoscenza della storia e della cultura francese. Anche in questo caso vedremo nei prossimi paragrafi cosa significa e cosa comporta.

Eccezioni:

– Se avete un diploma francese, che vi è stato rilasciato dopo un ciclo di studi in Francia, potete fare domanda dopo soli 2 anni di residenza sul suolo gallico.

– Esistono poi delle eccezioni specifiche in casi più unici che rari, tipo siete dei ricercatori incredibili che stanno lì lì per trovare il vaccino contro l’AIDS o avete sventato un attentato terrorista in centro a Parigi.

Ma mi sento di dubitare ragionevolmente che sia il caso della maggioranza dei nostri lettori.

Naturalizzazione: quali sono le tappe?

Prima cosa da sapere: il percorso è lungo e abbastanza noioso, a parer mio anche per scoraggiare le persone che vogliono intraprenderlo. Per cui munitevi di pazienza e sangue freddo. Le tappe da conoscere sono, grossomodo, le seguenti:

1 – Costituire il dossier di domanda di naturalizzazione

2 – Depositare il dossier presso la Prefettura

3 – Aspettare

4 – Partecipare a un colloquio in Prefettura al quale si viene convocati dopo qualche mese dal deposito del dossier

5 – Aspettare

6 – Ricevere la notifica del decreto di naturalizzazione

7 – Aspettare

8 – Fare i documenti e scordare per sempre il cammino del combattente che si è appena terminato.

Comporre il dossier di domanda di naturalizzazione: come si fa?

La prima cosa da fare è scaricare il formulario Cerfa n° 12753*03 e la notice d’information allegata, all’interno della quale troverete la lista dei documenti da fornire. Potete anche verificare la lista dei documenti sul sito Service Public, sul quale trovate anche un simulatore che vi indica la lista di tutti i documenti di cui avete bisogno.

A questo punto il consiglio è di farsi una bella fotocopia di questa lista infinita, munirsi di evidenziatore e di una bella dose di pazienza e iniziare ad accumulare pedissequamente tutti i documenti richiesti.

Sì, lo so, a volte le due fonti ufficiali sono in leggera contraddizione tra di loro. Un consiglio spassionato: melius abundare quam deficere; mandate piuttosto un foglio in più che uno in meno.

Si tratta di un dossier decisamente corposo, composto da alcuni documenti italiani, per i quali si deve fare domanda al comune di nascita (come l’estratto integrale dell’atto di nascita) o ad altri enti pubblici (come il casellario giudiziario, da richiedere al tribunale…).

Ovviamente tutti i documenti italiani devono essere tradotti da un traduttore giurato. La lista dei traduttori giurati si trova sul sito della prefettura.

Oltre ai documenti italiani vi verranno richiesti anche diversi papiers francesi, riuniti in due grandi categorie: documenti fiscali che attestano che siete in regola con le tasse (essenziale) e documenti che testimonino del fatto che lavorate regolarmente in Francia. A differenza di quello che a volte si sente dire: no, non è obbligatorio avere un CDI blindato per fare la richiesta di naturalizzazione; quello che l’amministrazione vuole verificare è che siate integrati da un punto di vista lavorativo.

Tra i documenti si trova anche l’attestazione di riuscita in un test di lingua, equivalente almeno al livello B1 del CERL. Attenzione però: non stiamo parlando di un test di lingua qualunque. I due test accettati sono il TCF, rilasciato da France Éducation International e il TEF della Chambre de Commerce et d’Industrie de Paris Île-de-France.

Il costo di questi esami si aggira sui 160 €. Ne sono esentati coloro che hanno seguito un ciclo completo di studi diplomante in Francia.

 

Comporre il dossier di domanda di naturalizzazione: quanto costa e quanto ci vuole?

Per depositare il dossier di richiesta di naturalizzazione in Prefettura dovete pagare un timbre fiscal da 55€, ma si tratta – concretamente – della spesa minore, perché tra il famoso test di lingua a 160€ e la traduzione giurata di tutti i documenti in italiano sarà difficile cavarsela con meno di 250€!

Quanto al tempo che questo processo richiede: dipende da un sacco di fattori, sia legati al vostro dossier che al periodo, al numero di domande che la Prefettura riceve, agli scioperi, alle pandemie e chi più ne ha più ne metta. Diciamo che tra il momento in cui mandate il dossier e quello in cui andate a giro con la carta d’identità francese ci sarà da calcolare come minimo un anno abbondante, ma è più probabile che ci vogliano tra i 18 e i 24 mesi.

 

Domanda di naturalizzazione: dove depositarla?

La domanda di naturalizzazione deve essere presentata alla Prefettura del vostro luogo di residenza, perché è la Prefettura che istituisce i dossier. Attenzione quindi: non al comune, non all’ambasciata, non al consolato. Alla Prefettura.

È stata recentemente lanciata una piattaforma online, sulla quale dovrebbero confluire tutte le domande di naturalizzazione, ma per adesso funziona in via sperimentale per un certo numero di dipartimenti. Per tutti gli altri (tra cui Parigi) il consiglio è quello di verificare le indicazioni sul sito della Prefettura, oppure su quello del Ministero dell’Interno.

 

E una volta inviato il dossier?

Una volta che il vostro bel dossier di trecento kili di documenti ha preso la strada della prefettura, non vi resta che aspettare (questa fase si ripeterà più volte nel corso del percorso). Dopo un lasso di tempo che va da un mesetto a tre/quattro mesi venite convocati per un colloquio in prefettura.

Il colloquio in prefettura

Eccallà! La famosa entretien per valutare se si è integrati o no, a proposito della quale sono nate leggende metropolitane incredibili. Quello che si deve tenere sempre presente è che il colloquio serve a rivedere insieme che il vostro dossier comporti tutti i documenti necessari (in caso contrario: niente panico, vi chiederanno solo di inviare quelli che mancano!) e a sincerarsi che siate effettivamente integrati in Francia da un punto di vista lavorativo e personale.

Ma insomma, che vi chiedono?

Essenzialmente tutto dipende da su chi si casca. Alcuni amici hanno avuto diritto a una semplice chiacchierata informale, mancavano giusto il pastis e le noccioline… Ovviamente invece a me – che probabilmente mi si legge in faccia che sono una secchiona – è capitata la funzionaria che voleva vedere se avevo studiato per bene e mi ha chiesto ognicosa.

Iniziano sempre dal perché si vuole acquisire la nazionalità; poi – a titolo di esempio – a me avevano chiesto la devise della Francia, cosa significa secondo me la laicità (ovviamente non vogliono sapere veramente cosa significa per te, vogliono soltanto che tu gli snoccioli la definizione della laicità alla francese) e se erano valori con i quali mi identificavo (credo che sia meglio evitare i battutoni in questo frangente, ma è solo un consiglio…). A questo punto vi fanno qualche domanda personale per capire se siete effettivamente integrati (lavorate in un contesto francofono o italofono? Avete amici francesi? etc)

Fino a qui, direte, tutto molto facile. Solo che a questo punto la funzionaria che mi ha ricevuto ha cominciato a chiedermi la lista delle regioni francesi (tra l’altro domanda a trabocchetto perché pure i francesi di nascita si confondono da quando sono state riformate!), la lista dei presidenti della Quinta Repubblica, i nomi di alcuni re di Francia e gli eventi che hanno dato inizio alla Rivoluzione Francese. Devo dire di aver pensato per la prima volta in vita mia che essere laureata in storia alla fine serviva a qualcosa…

Ma – a onor del vero – una gran parte delle informazioni da conoscere si trovano nel Livret du Citoyen che potete scaricare dal sito Service Public.

Il decreto di naturalizzazione

Dopo il colloquio il vostro dossier è istruito in Prefettura e trasmesso al Ministero dell’Interno che lo vaglia, lo verifica e si occupa di redigere la lista degli stranieri da naturalizzare tramite decreto. Di norma a questo punto servono in genere tra i 6 e i 12 mesi, durante i quali è abbastanza difficile avere informazioni specifiche sullo stato di avanzamento del proprio dossier.

Attenzione: se durante questo periodo avviene un grande cambiamento nella vostra vita (domicilio, lavoro, matrimoni o divorzi e compagnia cantante) siete tenuti a segnalarlo attraverso il formulario cerfa n°12753, nella sua parte déclaration de changement de situation.

Prima o poi dovrebbe arrivarvi la comunicazione della vostra registrazione nel Journal Officiel (la Gazzetta Ufficiale). A partire da quel momento siete ufficialmente italo-francesi. Ovviamente possono sempre succedervene di tutti i colori: per esempio a me non era stata notificata l’iscrizione in Gazzetta Ufficiale. In pratica a un certo punto ho mandato un’email per sapere a che punto stavano e ho ricevuto una risposta che mi diceva “Congratulazoni, lei ha ottenuto la cittadinanza francese tre mesi fa!”…

Il mio consiglio è – quindi – fare un po’ di marcamento a uomo quando son passati 7-8 mesi dal colloquio, scrivendo al funzionario in carico del vostro dossier.

I documenti!

Qualche settimana/mese più tardi si riceveva la convocazione ad una cerimonia nel corso della quale ci si vede rimettere il decreto di naturalizzazione, indispensabile per richiedere i documenti. Non so come è nelle altre città, a Parigi dagli anni del Covid il plico lo si riceve a casa sia che ci si possa rendere alla cerimonia che no.

Oltre a questo famoso decreto, per fare i documenti francesi servirà anche l’atto di nascita francese con filiazione, che può essere richiesto (anche online) dopo 3 mesi dalla naturalizzazione al Service Central d’Etat Civil a Nantes (sì, a Nantes per tutta la Francia, non state a chiedervi perché) e un altro po’ di cartacce, di cui trovate la lista completa sul sito della vostra Prefettura.

Dopo un mesetto dovreste ricevere una notifica che i documenti sono pronti… A quel punto potete andare a ubriacarvi per festeggiare con i vostri amici, da veri francesi che siete diventati!

 

CHI SIAMO

Dal 2013, Italiani a Parigi.

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