I premi letterari in Francia

Se ultimamente avete acceso la radio, la televisione o l’applicazione di France Info non può esservi sfuggito: come ogni novembre è arrivata la stagione dei premi letterari. In un paio di giorni, per non citare che questi, il Prix Fémina è stato attribuito a Neige Sinno, per il suo romanzo dolorosamente autobiografico Tigre Triste e il Prix Goncourt è andato a Jean-Baptiste Andrea per il suo Veiller sur Elle (che – per inciso – dovrebbe essere pubblicato in Italia a maggio dalla casa editrice La Nave di Teseo).

A breve le librerie saranno invase, come ogni anno a fine autunno, dalla vasta schiera dei libri insigniti dei premi letterari i più disparati. Riconoscibili per la fascetta sulla quale, in caratteri non sempre sobri ed eleganti, è stampato il nome del premio vinto, i romanzi vincitori dei prix littéraires godono di un’enorme pubblicità che spinge questi titoli, ma soprattutto i loro autori, in alto nelle classifiche di vendita. Ognuno è libero di pensare quello che vuole dei premi letterari, io stessa non ho una grande simpatia per il demi-monde degli “intellettuali” che invecchiano nei circoli culturali parigini e costituiscono le giurie dei vari premi, però non si può ignorare l’importanza di quelle fascette di carta intorno ai libri: vi sembrerà strano, ma i parigini mostrano per i premi letterari gli stessi segni di squilibri che mostrano per le expo del centro Pompidou. Dal panettiere al ministro, dall’ingegnere al giornalista, tutti conoscono l’ultimo vincitore del premio Goncourt, tutti hanno qualcosa da dire a proposito e quasi tutti comprano il suo libro (che poi non lo leggano, ovviamente, è un discorso a parte).

Il mese dei premi letterari

In Francia – insomma – novembre non è il mese delle castagne, ma quello dei premi letterari: praticamente tutti, come dicevamo, cadono nello stesso periodo. Nel giro di un paio di settimane una mezza dozzina di autori passa dallo status di scrittore di belle speranze a quello di star mediatica, con conseguente ricaduta sulle vendite dei suoi libri.

Per aiutarvi a districarvi nella giungla dei premi letterari Francesi, ecco a voi una panoramica dei più famosi e più ambiti.

Sua maestà il Goncourt

Creato nel 1902, questo premio viene conferito ogni anno nei locali del ristorante Drouant, nel secondo arrondissement di Parigi. Destinato al miglior romanzo in lingua francese, è incontestabilmente il premio letterario per eccellenza, al quale ogni scrittore aspira. La giuria è composta dai membri dell’Accademia Goncourt, scelti per cooptazione da altri membri dell’Accademia stessa e in carica a vita. Come dicevamo, quest’anno a vincere il premio Goncourt è stato Jean-Baptiste Andrea per il suo Veiller sur Elle: lo scrittore, come ogni vincitore del Goncourt, ha ricevuto un misero assegno di 10 euro come ricompensa, ma il suo libro toccherà facilmente le 500 000 copie vendute, stando alle statistiche.

Il premio Renaudot

Stesso posto stessa ora: è dal 1926 che il premio Renaudot viene consegnato in contemporanea col Goncourt esattamente nello stesso ristorante. Tra i suoi vincitori celebri citiamo, a titolo d’esempio, George Perec e Daniel Pennac, Un’altra giuria di membri cooptati ha scelto, quest’anno, di premiare Ann Scott, che nel suo romanzo Les Insolents racconta la scelta di Alex, compositrice di musica per il cinema di lasciare Parigi e partire a vivere “in mezzo al nulla”, libera e sola.

Anche per lei niente ricompensa pecuniaria, ma una bella spinta nelle vendite.

Il premio Médicis

A differenza degli altri il prix Médicis è dedicato agli scrittori “debuttanti”: non necessariamente alla loro prima opera, ma la cui fama “non corrisponda ancora al loro talento”.

Quest’anno ad aggiudicarsi il prix Médicis del romanzo francofono è Kevin Lambert, con il suo libro Que notre joie demeure. Dal 1970 esiste anche la sezione Médicis esteri, che premia un libro straniero apparso in francese durante l’anno: Malerba, Eco, la Morante, Baricco, Tabucchi e Citati sono gli italiani al momento insigniti di questo premio. Quest’anno a vincerlo è stato Han Kang, per  Impossibles Adieux, tradotto dal coreano, ex-aequo con Lidia Jorge, autrice di Misericordia.

Il premio Fémina, un nome un programma

Ecco, ora non pensate che il prix Fémina sia dedicato soltanto alle scrittrici. Conferito il terzo mercoledì di novembre all’hotel de Crillon, fu creato nel 1904 da una ventina di giornaliste in polemica con il Goncourt, ritenuto “colpevole” di premiare de facto unicamente autori uomini. La giuria del prix Fémina è composta esclusivamente da donne, il che non significa che i premiati siano esclusivamente del sesso femminile, come invece è stato il caso quest’anno con Neige Sinno.

Il premio Interallié

Fondato nel 1930 questo premio è conferito da una giuria di giornalisti. Spesso, va detto, anche il vincitore appartiene alla categoria, ma non è sempre il caso. Per tutti i curiosi e gli appassionati, appuntamento il 22 novembre per scoprire a chi è stato attribuito questo riconoscimento.

Foto di copertina: Devon Divine su Unsplash

 

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Dal 2013, Italiani a Parigi.

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