L’idea di scrivere un articolo sui taxi mi è venuta perché ultimamente mi è capitato insolitamente spesso di sentire degli aneddoti poco lusinghieri su questa categoria bistrattata a livello planetario e, a mio personale parere, non sempre a torto.
Eh già, perché agli chauffeurs de taxi piace un po’ troppo fare i furbi e, a quanto mi pare di capire, i loro “innocenti” scarti rispetto al regolamento della professione avvengono con una tale regolarità da sembrare la norma.
Per esempio, non è affatto normale che il tassista vi chieda dove andate prima di farvi salire. Non state mica facendo l’autostop! Eppure quante volte mi sono vista rifiutare la corsa soltanto perché abito sulle alture molto poco branchées dell’Upper East Side parigino. Mi è stato addirittura riferito che, in orario di ultima RER, i tassisti aleggino come avvoltoi intorno alla Gare du Nord aspettando con vorace cupidigia tutti i poveracci che, avendo perso l’ultima speranza di rientrare a casa con i mezzi pubblici, desiderano tornare in banlieue pronti a sborsare una succulenta ricompensa. Dunque, se tu per caso ti trovi da quelle parti in quel preciso momento della notte e vuoi farti portare in un altro meno appetitoso luogo della Parigi intra muros, ci sono ottime probabilità di vederti rifiutare la corsa.
Ecco, tutte queste cose non sono legali.
Il tassista francese, infatti, può decidere di non accettare la corsa soltanto in pochissimi casi, quattro per la precisione (e tra questi non rientra la scarsa remunerabilità del percorso richiesto dal potenziale cliente):
– il taxi si trova a meno di 50 metri da una stazione taxi con dei veicoli liberi;
– il cliente o gli oggetti che ha con sé potrebbero sporcare i sedili;
– il cliente è accompagnato da un animale (con l’eccezione dei cani guida);
– la direzione indicata lo allontana dal suo garage, a meno di mezz’ora dalla fine del turno.
Altro aneddoto: è la Nuit Blanche, ti trovi a Belleville e vuoi andare alla Chapelle. Il tassista, sbuffando, accetta la corsa, annunciandoti che però, visto il traffico dovuto all’evento (?!?), prenderà il périphérique. Prego? Boulevard de la Villette, 2,2 km, 6 minuti di auto, 25 minuti a piedi, e tu mi vuoi far fare il giro del globo?
Ecco, no. Questo non si può fare.
Il tassista è tenuto a prendere l’itinerario più corto, a meno che non sia il cliente a chiedere espressamente un percorso alternativo.
Par contre, la volta in cui presi un taxi soltanto perché erano tipo le 4 di notte ed ero troppo stanca per farmi la salita di Ménilmontant a piedi e poi pagai 7,30 € invece dei 5 e qualcosa segnalati sul tassametro, avevo torto nel bofonchiare insulti all’intera categoria dei tassisti tacciandoli di disonestà. Aveva ragione lo chauffeur: esiste una tariffa minima per ogni corsa in taxi. Attualmente è fissata appunto a 7,30 €, anche se ti fai soltanto la rue de Ménilmontant.
Ah, un’ultima cosa: tutti i taxi sono obbligati per legge ad accettare i pagamenti per carta! Nonostante questo, spesso e volentieri ill conducente vi risponderà con la famosa frase “purtroppo mi si è appena rotto”, insistendo perché paghiate in contanti!