State per diventare genitori e state per scontrarvi con l’annoso problema di come ottenere un posto in crèche? Mantenete il vostro sangue freddo e non demoralizzatevi davanti a tutto quello che vi diranno. Certo, il comun denominatore della richiesta è la difficoltà concreta dell’attribuzione del posto. Ricordate solo che è difficile, non impossibile.
Ed una volta arrivato il vostro bébé, la burocrazia sarà un lavoro a tempo pieno.
L’iter
Non è facile proiettarsi in là nel tempo, quando il bébé è ancora dentro il pancione. Eppure, se la Francia è il luogo che accoglierà il nuovo membro della famiglia, occorre accettare l’idea che entro il sesto mese di gravidanza occorre contattare la Mairie e iniziare a fare les démarches per la richiesta di un posto in crèche.
Alcune mairies chiedono ai genitori (uno solo basterà) di partecipare a delle riunioni informative in cui verrà spiegato come compilare il modulo di richiesta e quali documenti presentare. In altri casi, il guichet familles vi fornirà tutti i documenti da trasmettere.
Generalmente, una volta inoltrata la domanda, occorrerà attendere la commissione: una riunione in cui i direttori delle strutture di garde (crèches e haltes garderies), il team comunale e l’élu.e à la petite enfance si riuniscono per deliberare l’attribuzione. Nei contesti municipali, le commissioni possono riunirsi una o più volte l’anno. Nella maggior parte dei casi, la commissione più importante ha luogo nel mese di maggio e determina l’attribuzione dei posti a partire dalla rentrée scolaire, ovvero il mese di settembre. Tuttavia, è possibile ottenere una deroga per una prise en charge del bébé prima.
Conoscere il procedimento è fondamentale per ottenere un posto in crèche.
Piccole astuzie
Prima di alzare gli occhi al cielo, invocando qualunque forza divina, vi invito a riflettere.
Durante il vostro appuntamento, in présentiel ovviamente, per depositare il dossier di richiesta, vi verrà detto che scegliere una amplidute horaire, ovvero il numero di ore che il bébé trascorrerà alla crèche, quanto più ampio possibile. Gli aggiustamenti sono possibili non solo al momento in cui verrete chiamati a firmare il contratto, ma anche in corso di anno. Non cedete alla tentazione di richiedere un full time 8 – 18, per esempio, se non corrisponde alle vostre effettive necessità.
La richiesta di un planning full time, su cinque giorni, è talmente comune che non tutti i dossiers potranno essere accettati. Al contrario, se ad occorrervi è un planning dagli orari irregolari o dalle giornate ridotte, non esitate a richiederlo. Quello che alla mairie non vi verrà detto è che i direttori di crèche hanno l’obbligo di accettare contratti dagli orari diversi. Questo significa che non sarete obbligati ad uniformarvi, ma che la richiesta di ritmi differenti potrebbe favorirvi.
L’astuzia principale, però, me l’ha suggerita il mio medico, consigliandomi di scrivere una lettera personale all’élu.e alla petite enfance. In questa lettera ho dovuto spiegare perché la nostra famiglia avesse bisogno di ottenere un posto in crèche: eravamo stranieri, lontani dalla famiglia, uno dei due genitori aveva turni irregolari, le difficoltà con la ripresa del posto di lavoro (il mio). Per farla breve, ho letteralmente presentato la nostra vita familiare in modo tale da impietosire la signora, nel nostro caso. E per ben due volte questa banalissima lettera ha sortito l’effetto voluto: abbiamo ottenuto un posto in crèche!
L’altra astuzia riguarda la data d’inizio del contratto. Tutti hanno la necessità di iniziare a fine agosto, alla riapertura della crèche, se non il fatidico giorno della rentrée (generalmente il primo settembre), ma se darete la vostra disponibilità a partire dalla seconda metà di settembre, o, addirittura in ottobre, questo aspetto potrebbe rendere la vostra candidatura più interessante. Il personale della crèche non potrebbe materialmente affrontare troppi inserimenti contemporaneamente. La possibilità di fare slittare questa fase delicata, in un momento meno carico, segnerà decisamente un punto a vostro favore.
Come aumentare la possibilità di ottenere un posto in crèche
I contratti crèche-entreprise
Probabilmente non tutti sanno che non esistono solo les crèches del circuito municipale. Anzi, molte di queste, in realtà, sono crèches private che vendono un certo quantitativo di posti al comune. Ed il comune li mette a disposizione a prezzi davvero convenienti. Un altro modo per poter accedere alle stesse strutture è quella di montare un partenariato crèche-entreprise. Qualora questo non esistesse già, sarà possibile chiedere al proprio employer un piccolo aiuto per poter usufruire di un vantaggio senza eguali, la garde del proprio bébé. Generalmente le grandi imprese, offrono questa possibilità tra i benefits proposti all’assunzione. Informatevi per sapere se ne avete diritto. Il vantaggio in questo caso è dato dal fatto che potrete inserire il vostro bébé in qualunque momento dell’anno, senza dover dipendere necessariamente dalle commissioni municipali.
Le crèches parentali
Se desiderate fare l’esperienza della collettività a tutti i costi, ma non avete potuto ottenere un posto in crèche, esiste un’altra strada. Un’altra? Ebbene sì, si tratta delle crèches parentales. Queste, in genere, sono delle strutture associative rivolte ai genitori, i quali vengono coinvolti direttamente nella vita della crèche. Non significa tenere a turno i bambini, sia chiaro. Ma partecipare attivamente alla vita della struttura stessa, assumendo di volta in volta dei compiti logistici.
Rispetto alle crèche tradizionali, questa è quella che comporta un impegno più importante perché se, per esempio, desideraste partire durante l’anno scolastico, occorrerà chiedere agli altri genitori di sostituirvi. Talvolta, potrebbe esservi chiesto di selezionare una nuova famiglia per mantenere l’ambiente familiare e protetto.
In poche parole, la crèche parentale è un’esperienza di collettività che coinvolte sia i bambini che i genitori. Caldamente raccomandata per chi desidera integrarsi nel proprio quartiere e ha la disponibilità in termini di tempo.
Le crèches ospedaliere
Non tutte le aziende hanno delle crèches al loro interno, gli ospedali pubblici dell’AP-HP ne beneficiano. Se siete dei soignants e lavorate nelle strutture pubbliche, informatevi perché avrete diritto a delle crèches aziendali. Le commissioni, in questo caso, hanno luogo tre volte l’anno, per permettere a tutti gli agenti di poter beneficiare del servizio. Il vantaggio indiscusso? La presenza di un pediatra nella struttura che visita i pargoli al primo accenno di malanno.
Per l’attribuzione dei posti, l’ospedale non si basa sulla vicinanza da casa (cosa che favorirebbe l’altro genitore nella gestione dei bambini), quanto l’ospedale di riferimento del genitore soignant. Queste crèches hanno orari diversi, legati aI turni dei sanitari: aprono prestissimo al mattino e chiudono molto tardi la sera, permettendo ai genitori di lasciare i bambini nel pomeriggio, per esempio. In alcuni casi restano aperte tutta la notte per permettere ai genitori solos di poter lavorare la notte.
Le micro-crèches
Sono delle strutture con pochissimi bambini. Si tratta di una sorta di compromesso tra un’assistante maternelle e una crèche. In base ai quartieri, o ai comuni delle banlieues, potrebbero esserci delle convenzioni con queste strutture che non hanno nulla da invidiare ad una crèche vera e propria.
I posti privati in crèche
Questo tipo di contratto permette di sottoscrivere un contratto direttamente con una crèche, senza la mediazione della mairie.
Il costo è leggermente più caro di quello proposto dal comune, ma compensato dalle allocations familiales della CAF. Se decideste di richiedere un posto in crèche privatamente informatevi bene prima di firmare il contratto. Talvolta le crèches accettano dei contratti durante l’attesa che l’azienda con cui ha un accordo reclami il suo posto. Questo potrebbe comportare, infatti, la perdita del posto nel momento in cui l’azienda attribuisce il posto.
I vantaggi della collettività
Ottenere un posto in crèche significa permettere ad un bambino di crescere in un contesto libero, in cui le regole del vivere comune e la socialità favoriscono l’autonomia. L’imitazione dei bambini più grandi è probabilmente uno dei vantaggi più grandi. Ma soprattutto, in vista della scolarizzazione, i bambini sembrano arrivare preparati a vivere questo cambiamento.
Le relazioni umane sono l’altro aspetto interessante che ambienti come le crèches permettono di sviluppare: imparare a giocare insieme, avere le prime amicizie elettive, imparare ad agire secondo le regole. Oltre ai più piccini, le crèches mettono in relazione anche i genitori, attraverso numerosi momenti d’incontro previsti durante tutto l’anno.
Sempre più crèches utilizzano la lingua dei segni per comunicare con i piccolissimi. Questo metodo favorisce lo sviluppo del linguaggio e le competenze dei piccini nell’ambito della comunicazione. Solitamente ai genitori viene offerto un piccolo compendio per imparare a decifrare quanto viene gesticolato dai loro pargoli.
Le attività proposte non si limitano alla pâte à modeler e alla pittura, in genere les crèches contengono al loro interno delle stanze dei giochi d’acqua, spazi adatti alla vita quotidiana dei più piccoli e spazi esterni. In alcuni casi, il giardinaggio sarà parte integrante del programma pedagogico, su cui potrete chiedere spiegazioni durante l’incontro con la direzione in fase di pre-iscrizione.
Le crèches offrono uno sportello psicologico per genitori e bambini oltre a numerosi consigli su come gestire lo svezzamento, lo spannolimento e lo sviluppo di competenze motorie e linguistiche.
Qualche anno fa’, l’introduzione di nuovi alimenti era a carico esclusivo dei genitori, adesso le crèches hanno aderito ad una nuova politica che vuole andare incontro alle necessità delle famiglie, accompagnandole durante questa fase delicata della vita dei bébé.
Ultimo vantaggio è il costo. Questo viene calcolato in base al quoziente familiare, ma la tariffa oraria, specialmente se otteneste un posto in crèche tramite mairie, è davvero basso. Molto più basso di un’assistante maternelle o di una nounou a domicilio.
Gli inconvenienti
Cerchiamo di essere onesti. Il mondo delle crèches non è perfetto, nonostante i numerosi vantaggi. Negli spazi dedicati ai bébé c’è un adulto ogni tre bambini che non camminano. Negli spazi dei bimbi medi o grandi, il rapporto tra la presenza di un adulto e il numero di bambini si riduce ad uno per sette bambini che camminano.
Le separazioni dai genitori sono talvolta complicate, specialmente in caso di carenza di personale. I periodi delle ondate covid ci hanno messi e, probabilmente, continueranno a metterci a dura prova, a prescindere dal settore.
Quando si riesce ad ottenere un posto in crèche, al momento della firma del contratto, la direzione richiede solitamente di comunicare al momento dell’iscrizione i congedi del bambino (ovvero le sue assenze) durante il corso dell’intero anno. In alcuni casi è possibile modificare qualcosa, comunicando i cambiamenti con due mesi di anticipo (se questo è il tempo previsto dal regolamento della crèche). Tuttavia, se il bébé si ammala e perde una settimana, presentando un certificato medico si verrà rimborsati. Qualora la settimana sia già iniziata, i giorni d’assenza verranno fatturati.
Il cibo può essere una questione spinosa. Se da una parte non ci sarà l’obbligo di fornire dei pasti caldi ogni volta, dall’altra non avrete il controllo totale sul cibo proposto. Ovviamente è possibile indicare allergeni o cibo da non ingerire, ma se la merenda prevede del cioccolato (pur non avendolo ancora introdotto) verrà offerto al vostro bambino. A poco servirà sgridare la direzione… Tutti i cibi considerati di “lusso” verranno offerti ai bambini nell’ottica di permettere a tutti di provare gli stessi sapori. Principio corretto che non trova sempre riscontro con le idee dei genitori.
Se tardate di mezz’ora o di un solo minuto, rispetto all’orario convenuto, troverete un’ora in più sulla fattura. Nelle crèches che propongono un badge, un minuto d’anticipo o un minuto di ritardo vi saranno letali per una fatturazione maggiorata.
Durante il primo anno i bambini si ammalano di continuo. Se circola un virus come quello della varicella o del piedi, mani, bocca, state certi che scamparlo non sarà facile. In compenso, il vostro bébé si immunizzerà rapidamente e una volta all’école maternelle le assenze per malattia si ridurranno sensibilmente!
I partenariati con gli studi fotografici sono l’ennesima piaga cui confrontarsi nel mondo delle crèches. Ovvero, la direzione offre il via libera ad uno studio perché venga a fare delle foto dei bambini in determinate giornate. La cosa, ovviamente, viene comunicata in anticipo ai genitori che possono decidere se aderire o meno. Sappiate però che una volta ricevute le foto in versione digitale, il conto è salato. E che le crèches possono talvolta ripetere più volte durante l’anno quest’operazione commerciale.
In conclusione
Le crèches perfette non esistono. Se riuscirete ad ottenere un posto in crèche siate consapevoli di questa chance. La collettività può non incontrare l’approvazione di tutti i genitori, ma sperimentarla sarà un’esperienza davvero importante per i più piccoli.
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