La storia di Francia a fumetti

Tutti abbiamo studiato a scuola la Rivoluzione francese e abbordato superficialmente la Comune di Parigi, abbiamo imparato che alla frontiera franco-tedesca i soldati si affrontavano dalle trincee durante la prima guerra mondiale e sentito parlare del Maggio francese, ma forse non abbiamo una conoscenza approfondita di tutte le principali tappe della storia di Francia e men che meno sapremmo dire che cosa potessero provare o sentire le persone che le hanno davvero vissute. Nulla di meglio allora che un piccolo viaggio a fumetti per scoprire o riscoprire i principali eventi della storia transalpina. Ecco una lista (non esaustiva) di titoli indispensabili.

Révolution

Siamo nel 1789, sta per scoppiare la rivoluzione, ma ancora non lo sappiamo perché, come i personaggi di cui seguiamo le vicende, siamo immersi nel corso degli eventi e li scopriamo nel momento esatto in cui accadono. Invece di proporci un’opera in cui la storia è vista dall’alto, Florent Grouazel e Younn Locard, gli autori, fanno la scelta di mostrarci i protagonisti mentre semplicemente vivono, nella loro quotidianità, al lavoro, a casa, nell’intimità. Secondo loro, infatti, per capire la rivoluzione la cosa migliore è guardare la gente mentre non fa la rivoluzione. Ci ritroviamo quindi al fianco di personaggi realmente esistiti (Marat o Ropespierre), come di perfetti sconosciuti, in un affresco monumentale dell’epoca che mette in scena tutti gli strati della società. Progetto colossale, che intende coprire gli eventi dal 1789 al 1794 in quattro volumi, ha per il momento visto pubblicati i primi due tomi, Liberté e Égalité – livre 1, un successo di critica e di pubblico che lascia ben sperare per il seguito.

Le cri du peuple

Nel trasformare in immagini l’omonimo romanzo di Jean Vautrin, Jacques Tardi ci catapulta nella Parigi della Comune. L’intrigo si apre col misterioso ritrovamento nella Senna del cadavere di una donna che porta in mano un occhio di vetro con su scritto il numero 13. All’inchiesta portata avanti dal commissario di polizia, si affiancano le ricerche di Gondrin, padre adottivo della vittima, che, animato dalla sete di vendetta, crede responsabile del crimine un certo Tarpagnan, capitano schieratosi dalla parte dei comunardi. La trama poliziesca dell’opera letteraria diventa però il pretesto per zigzagare liberamente tra i luoghi e gli eventi del marzo 1871 e i personaggi fittizi si mescolano a quelli realmente esistiti, come Louise Michel, Jules Vallès e Clemenceau, in quella che vuole essere una cronaca appassionata di ciò che fu la Comune di Parigi, dalla gioia e le speranze della rivolta fino alla tragica repressione. Opera da leggere in quattro volumi oppure nella versione integrale.

C’était la guerre des tranchées

Come Tardi stesso annuncia nella prefazione, La guerre des tranchées non pretende di essere un documento storico sulla prima guerra mondiale, anzi, ignora di proposito tutte le tappe chiave del conflitto e i grandi nomi dell’epoca. L’autore preferisce tentare di ricostruire la grande guerra vista dal basso, da chi l’ha combattuta in prima linea, tra il freddo e la melma, fra i topi e le pulci delle trincee alla frontiera franco-tedesca. Per forza di cose il punto di vista è quello francese, anche se, come dice Tardi, la situazione non doveva essere molto diversa al di là della no man’s land. Attraverso tutta una serie di aneddoti e vicende, il fumetto riesce a farci calare nei panni dei soldati, ci fa quasi sentire l’umidità che gli si insidiava nelle ossa e nei calzini, il terrore tremendo che provavano nell’obbedire a ordini che sapevano condannarli a morte, ci stupisce nel mostrarci sprazzi di fratellanza, creatività e umanità in quella situazione che umana non era e, senza bisogno di tanti discorsi teorici, ci fa rendere conto di quanto assurda sia la guerra.

Élise et les nouveaux partisans

Ancora un’opera di Tardi, Élise et les nouveaux partisans è co-firmata questa volta da Dominique Grange, che ne è in realtà anche la protagonista. Eh sì, perché la storia del personaggio fittizio di Élise altro non è che quella dell’autrice (e compagna di Tardi). La giovane lionese, che arriva a Parigi nel 1958 per tentar fortuna nel mondo della musica, finisce col rinunciare al successo per dedicarsi corpo e anima alla lotta rivoluzionaria. Dalle manifestazioni contro la guerra d’Algeria agli anni ’70, passando dal movimento contestatario del ’68, Élise ci accompagna nel cuore di una certa gioventù dell’epoca, piena di sogni e di ideali, che pur scontrandosi contro i manganelli, la prigione e talvolta la morte, non ha rinunciato a lottare.

Cher pays de notre enfance

Leggere questa inchiesta a fumetti mi ha fatto un po’ lo stesso effetto di quando, all’inizio della mia giovinezza, scoprii che in Italia era esistita la P2. Gli anni di cui si indaga nelle pagine a fumetti di Cher pays de notre enfance sono infatti più o meno gli stessi e, se in Francia non c’erano Licio Gelli, Andreotti e i processi di Mani Pulite, i rapporti tra crimine e alte sfere della politica furono non meno fumosi. Sotto le presidenze di Pompidou e Giscard d’Estaing, agiva indisturbato il SAC, una milizia al servizio del potere gollista che, non soltanto intimidiva e menava le mani contro scioperanti e manifestanti, ma commetteva, per conto di potenti mandanti, tutta una serie di crimini e delitti. Durante la V Repubblica, si rapinavano banche per finanziare campagne elettorali, si uccideva un giudice che voleva saperne troppo e si mascherava in suicidio l’omicidio di un ministro. Benoît Collombat, giornalista, ed Étienne Davodeau, illustratore, ricostruiscono queste storie attraverso le interviste e le testimonianze di chi le ha vissute in prima persona. Un libro avvincente e molto istruttivo.

Le choix du chômage

Nella vita ci sono libri che non sono semplici letture, ma vere e proprie rivelazioni che ci illuminano e cambiano per sempre la nostra maniera di vedere le cose. Ecco, per me Le choix du chômage è uno di questi. Scritto da Benoît Collombat, ancora una volta, e disegnato da Damien Cuvillier, è un’inchiesta documentatissima e ricca di citazioni e interviste sulla storia economica degli ultimi decenni. Attraverso il prisma della politica francese, l’opera si spinge molto al di là delle frontiere transalpine: ripercorre le varie tappe della costruzione europea e descrive, più in generale, i meccanismi e le correnti di pensiero che hanno a poco a poco delineato il mondo nel quale viviamo. Collombat parte da una domanda: perché i presidenti francesi, da Pompidou a Macron, pur annunciando pubblicamente di voler lottare contro la disoccupazione, hanno tutti portato avanti una politica economica che faceva invece della disoccupazione sistemica uno dei propri pilastri? Lettura non sempre facilissima, si rivela uno strumento preziosissimo per farci capire come tante scelte politiche fatte dai nostri governanti negli ultimi decenni e presentate come inevitabili non sono altro in realtà che il frutto di un’ideologia influente e particolarmente insidiosa: il neoliberalismo.

CHI SIAMO

Dal 2013, Italiani a Parigi.

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