Parigi: le migliori sale da concerto

Non ci sono dubbi, Parigi è una delle città più culturali al mondo: oltre 130 musei, più di 130 teatri, più di 400 schermi per proiezioni cinematografiche. La musica dal vivo non è da meno, le sale da concerto dovrebbero essere più di una settantina. Dove ascoltare buona musica a Parigi? Difficile districarsi in questa giungla di jam session, artisti indie emergenti, grandi nomi della varieté française, sinfonie corali… la lista potrebbe estendersi per pagine e pagine. Allora abbiamo pensato di stilare una classifica – non esaustiva, ed estremamente soggettiva, ci teniamo a precisarlo – delle migliori sale da concerto in città, arrondissement per arrondissement. 

Paris 1er
La più jazz – Le Baiser Salé

A 10 minuti a piedi dal 38 Riv Jazz Club, non lontano dal Duc des Lombards e dal Sunset-Sunside, il Baiser Salé è uno dei principali punti di ritrovo per i jazzionados parigini. La sua storia risale al 1983, quando tre fratelli antillesi, i Gibson’s Brothers aprono un café-concert nel cuore pulsante della Ville Lumière e ne affidano la programmazione a Maria Rodriguez. Quarant’anni dopo, il Baiser Salé continua a riscaldare gli animi a suon di afro, melodie antillesi, e musica meticcia che si fondono al jazz, spingendolo oltre i suoi confini tradizionali. Molto apprezzate sono le jam session del lunedì sera orchestrate dal percussionista François Constantin, dove i giovani strumentisti in cerca di successo avranno modo di farsi notare da jazzisti reputati. Una serata qui può essere un buon inizio per approcciarsi alla scena jazz parigina. 

Le Baiser Salé

58 rue des Lombards – 75001

 

Paris 3e 
La più interattiva – La Gaîté Lyrique 

All’epoca del Secondo Impero era un teatro che accoglieva la buona società – Napoleone III e consorte per intenderci -, poi un fallimentare parco divertimenti tra gli 80 e 90. Dal 2011 si tramuta in centro culturale consacrato all’arte digitale e alla musica contemporanea, merito di Bertrand Delanoë. L’architetto Manuelle Gautrand assicura i lavori di ristrutturazione di questo batîment outil (edificio-strumento in italiano) al servizio degli artisti e della comunità che si presta ad accogliere mostre, atelier, dibattiti, festival. Ultimamente, la sua ricca programmazione musicale presta particolare attenzione alla musica elettronica e indie-rock.

La Gaîté Lyrique

3bis Rue Papin – 75003

 

Paris 8e
La più art-déco – La Salle Pleyel

Soleva essere considerata un vero e proprio santuario della musica classica: Chopin diede il suo ultimo concerto nel 1848 nella sua prima sede, in rue Rochechouart al numero 22, proprio accanto alla manifattura di pianoforti Pleyel. Dal 1927 si trova in rue Faubourg Saint-Honoré, nei pressi dell’arco di Trionfo. Negli anni ha ospitato musicisti e orchestre sinfoniche prestigiose. Oggi ci si ascolta musica pop, cantautorato, varietà francese con un’acustica ineccepibile, merito di importanti lavori di ristrutturazione avvenuti nel 2015. Lo spirito art-déco/modernista continua a regnare sovrano e conferisce un tocco di classe ad ogni concerto. 

Salle Pleyel
252, rue du Faubourg Saint-Honoré – 75008 

 

Paris 9e
La più folle – L’Olympia 

Nel 1888 Joseph Oller fece installare sul boulevard des Capucines delle montagne russe in legno. Ma la polizia temeva un incendio e lo strampalato imprenditore catalano, a cui dobbiamo anche il Moulin Rouge, pensò di far erigere al posto del parco di divertimento una sala di spettacolo da 2000 posti inaugurata nel 1893. Attrazioni fieristiche, music hall, cinema, occupata dall’armata tedesca e americana: l’Olympia nel corso degli anni si è prestata a svariati usi fino a che nel 1954 Bruno Coquatrix non la consacra esclusivamente alla canzone. Charles Trenet, Édith Piaf, Georges Brassens, Johnny Hallyday ma anche Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, i Beatles e Jimi Hendrix, Gino Paoli… Innumerevoli sono i big ad essersi esibiti sul suo celebre palcoscenico, oggi proprietà di Vivendi. 

Olympia

28, boulevard des Capucines – 75009

 

Paris 11e 
La più tristemente ricordata – Le Bataclan 

Nel 1864 sfoggiava una audace facciata colorata che replicava una pagoda cinese tradizionale e si chiamava Le Grand Café Chinois-Théâtre Ba-ta-clan. Il nome faceva riferimento a Ba-ta-clan, un’operetta di Offenbach. Poi i trattini lasciano il posto a un’unica parola che fa pensare a un allegro trambusto: bataclan. Spettacoli teatrali irriverenti, operette, cinema… anche il Bataclan ha vissuto più vite prima di diventare un illustre rifugio del rock e del post punk. Un concerto dei Velvet Underground nel 1972 apre la strada negli anni successivi ai Talking Heads, Iron Maiden, The Cure… Negli anni 90 David Guetta ci organizza le sue prime serate, si susseguiranno sul palco gruppi rock e umoristi. Se oggi lo ricordiamo per i tragici attentati del 13 novembre 2015 in cui 90 persone persero la vita, non dimentichiamo che il Bataclan continua la sua attività e propone una programmazione da tenere sott’occhio. Specialmente dal 2022 quando Hélène Calmels ne ha ripreso la direzione.

Le Bataclan

50, boulevard Voltaire – 75011

 

Paris 13e
La più galleggiante – Le Petit Bain

Una peniche che si riappropria della Senna ridefinendo i codici della scena clubbing Parigina. Spesso descritto dai suoi fondatori come un « équipement culturel flottant » (attrezzatura culturale galleggiante in italiano), sin dalla sua inaugurazione nel 2011, il Petit Bain si dichiara aperto a sperimentazioni multiple: atelier di scrittura, corsi di danza, eventi queer, le immancabili serate clubbing… Qui le iniziative sono tante e talvolta realizzate con la collaborazione di rifugiati e gente del quartiere, siamo sulle sponde del Tredicesimo. Un progetto ibrido, dalle molteplici sfaccettature che apprezzeremo tanto durante il giorno quanto quando cala il sole. 

Petit Bain

7, Port de la Gare – 75013

 

Paris 18e 
La più infuocata – L’Élysée Montmartre 

Ne L’Assommoir Zola descrive la candida facciata di questa sala da ballo di cancan inaugurata nel 1807, anche fonte d’ispirazione per Toulouse-Lautrec. Durante la Comune di Parigi (1871) è uno dei principali club rivoluzionari dell’epoca. Rebelote negli anni 50 ospita incontri di boxe e spettacoli di streaptease che lasceranno la scena a Patty Smith, Alain Souchon e svariati gruppi heavy metal tra gli anni 70 e 80. Oggi, dopo un malaugurato incendio che ne ha causato la chiusura tra il 2011 e il 2016, vanta una programmazione eclettica, planante che spazia dall’elettronica all’indie rock, senza tralasciare rap, metal e reggae. 

L’Elysée Montmartre 

72 Blvd Marguerite de Rochechouart – 75018

 

Paris 19e
La più giusta – Le Trabendo 

Pieni anni 90, le follie architettoniche di Bernard Tschumi prendono forma in tutto il parco della Villette. Ne risulta anche l’Hot Brass, una costruzione cubica rosso scarlatto, luogo di ritrovo per serate jazz o rythm & blues. Fino a che nel 2012 non ci mettono mano i finlandesi Ahonen & Lamberg et Linda Bergroth. Nuovi arredi, una capacità di 700 occupanti e soprattutto una nuova programmazione che non delude: più rock, quello giusto (il concerto intimo dei Rolling Stones proprio nel 2012 fu memorabile così come quello dei Future Island nel 2015 o Los Hermanos Gutiérrez più di recente), serate clubbing e artisti electro-pop più o meno conosciuti da non perdere di vista. Oggi è il talentuoso Pablo El Baz a portarla avanti con il suo team.

Le Trabendo 

Parc de la Villette,  211 Av. Jean Jaurès – 75019

La più archistar – La Philharmonie de Paris

Inaugurata nel 2015 nel parco della Villette, la costruzione firmata Jean-Nouvel – i dibattiti a questo proposito non sono mancati – si arrocca su 19800 m2 che in passato ospitavano la vecchia stazione di Paris-Bestiaux e offre una vista di tutto rispetto sull’est periferico della città. All’interno della sala principale « Pierre Boulez » da 2400 posti, le forme si fanno sinuose e avvolgenti. Qui l’acustica ricercata accentua il ravvicinamento tra interprete e pubblico ed è pensata per apprezzare al meglio la musica sinfonica. Provare per credere. 

Philharmonie de Paris – Cité de la Musique 

Parc de la Villette,  211 Av. Jean Jaurès – 75019

 

Paris 20e 
La più alternativa – La Maroquinerie

Non lontano dalla mitica Bellevilloise, in quel sali e scendi del quartiere di Ménilmontant si trova un vecchio atelier dove si lavorava il cuoio. Dal 1997 è stato convertito in auditorium dal look un po’ trasandato, di quelli con i muri scrostati e tanti sticker appiccicati alle porte che non possono accogliere più di 500 spettatori, con il palcoscenico a prossimità del pubblico. Assistere ad un concerto alla “Maroq’”, la Mecca del rock alternativo parigino e internazionale  – con un vago un viraggio elettronico –  è una vera esperienza di sinergie. 

La Maroquinerie
23, rue Boyer – 75020 

 

Non dimentichiamo lo Zenith de Paris, il Cabaret Sauvage, il Glazart, il Casino de Paris, il Trianon, La Cigale e la vicina Boule Noir, la Bellevilloise, la Gare, l’Accor Arena e la Maison de la Radio… Parigi non ha ancora finito di farci vibrare con i suoi concerti indimenticabili, questo è certo. 

CHI SIAMO

Dal 2013, Italiani a Parigi.

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