Acido Solforico, Amélie Nothomb

Nota: Questa recensione risale ad alcuni mesi fa. Mi permetto di riproporla su questo sito perché l’autrice, Amélie Nothomb è di quelle che non si possono evitare sugli scaffali delle librerie a Parigi. Dopo Acido solforico ho letto altri romanzi della scrittrice belga, che hanno leggermente mitigato la cattiva impressione iniziale. Ciononostante molte delle critiche […]

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Su e giù sulla RER B, ovvero come (non) imparai a restare zen sul peggiore trasporto pubblico del sistema solare

Prologo Supponiamo che spinti da una qualsivoglia ragione abbiate deciso di venire a vivere a Parigi. Appena arrivati vi installate in un ostello, in un foyer o dal solito cugino di terzo grado che vi ha preceduti nella capitale francese. La prima urgenza (perché di urgenza si tratta) è quella di trovare una casa, una

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Nestor Burma, i fumetti di Jacques Tardi

All’inizio fu Léo Malet, scrittore squattrinato, in equilibrio instabile tra lavoretti di fortuna, gli anarchici del movimento surrealista e i suoi romanzi. Poi fu Jacques Tardi, che, condividendo ideali e visione del mondo del suo più anziano maestro, ne riprese alcune storie, facendone, qualche decennio dopo, dei libri a fumetti. Dalla collaborazione virtuale tra i

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La città dell’amore?

“Oh Parigi, Parigi…la città dell’amore!” Ma certo mio caro turista! Città idilliaca per chi è di passaggio…poi c’è chi ha deciso di rinunciare a questa illusione e ci è andato a vivere. Lo charme dei bar con piccoli tavoli dove condividere un attimo di magia? Sono postazioni per equilibristi di bicchieri specializzati nel gomito a gomito. L’artista

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Un manga parigino

Che cosa succede se un giovane mangaka giapponese arriva a Parigi per fare l’assistente disegnatore di fumetti? Primo: che scopre che in Francia non esistono gli assistenti disegnatori! Secondo: che trova un lavoretto in un’épicerie specializzata in prodotti nipponici e si trasferisce a vivere in una chambre de bonne al sesto piano senza ascensore. Terzo:

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Et sinon tu fais quoi ?

« Silvià, enchantée » « Bonsoir, moi c’est Juliette » Lunga pausa. Un abbozzo di sorriso. Qualche frase di circostanza, in genere sul tempo, su dove abito, su quale sia la mia fermata della metro, sull’italianità, e poi, lei, l’immancabile, l’onnipresente, la regina delle domande del parigino medio : « ET SINON TU FAIS QUOI ? » « Ma fatti gli affari tuoi! », vorrei

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Cinema in bianco e nero, gli indirizzi retrò

Capitale della settima arte, Parigi difende orgogliosamente questo titolo con il tasso più alto al mondo di grandi schermi per abitante e la riproposta continua e incredibilmente vincente, alla faccia dei blockbuster, dei classici che hanno fatto la storia. E con questo si va ancora al di là del cinema d’essai (di cui parleremo in

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Il paradiso degli orchi, ovvero Belleville raccontata da Pennac

Per me, scrivere una recensione sul Paradiso degli orchi è come parlare di un amico d’infanzia di cui siamo un po’ innamorate, che vorremmo mostrare a tutti ma del quale al tempo stesso siamo gelose. Ricordo precisamente il piacere provato nel leggerlo per la prima volta, più di dieci anni fa, e la gioia ancora

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Le soleil t’a t-il bien embrassé? Intervista a Riccardo Fisichella

È iniziata sabato 12 ottobre, e durerà fino al primo dicembre, la mostra fotografica di Riccardo Fisichella, Le soleil t’a t-il bien embrassé? Fotografo catanese, a Parigi da qualche anno, noi di Parigi Grossomodo siamo andate all’apertura dell’esposizione, all’Hotel Hapimag al 90 di rue Saint Honoré. È stata l’occasione di fare quest’intervista nella quale, tra

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Paris est un théâtre où l’on paie sa place avec du temps perdu

“Parigi è una città fredda e ostile” si lamentano spesso gli immigrati quando si ritrovano tra di loro. Quando, però, quando quella stessa città comincia a lasciarci delle fessure dalle quali penetrare nei suoi meccanismi l’immagine che ne abbiamo inizia a cambiare. E cominciamo a cambiare anche noi, a diventare sempre più simili ai nostri

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CHI SIAMO

Dal 2013, Italiani a Parigi.

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