Covid: il coprifuoco è decretato

La notizia circolava sottobanco già da qualche giorno e Macron l’ha confermata mercoledì sera, 14 ottobre, nel corso di un’intervista a TF1 e France 2: la risposta all’aggravarsi dell’epidemia di Covid in Francia sarà il coprifuoco.

A partire da sabato 17, in Ile de France e in altre otto agglomerazioni urbane francesi (Rouen, Tolosa, Montpellier, Saint-Étienne, Lille, Lione, Grenoble e Aix-Marsiglia) sarà vietato uscire di casa fra le 21 e le 6 del mattino. Ovviamente, alcune derogazioni alla regola saranno possibili, proprio come durante il lockdown della scorsa primavera, per esempio per le persone che lavorano di notte. Proprio per garantire gli spostamenti inderogabili, i trasporti continueranno a funzionare anche durante il coprifuoco e nessuna limitazione è prevista per gli spostamenti che continuano a essere possibili anche tra una regione e l’altra.

La misura durerà per almeno quattro settimane, anche se il governo intende prolungarla fino a sei. Chi non la rispetterà incorrerà in una multa di 135 euro, che potranno salire fino a 1500 in caso di recidiva.

Insomma, vita dura per ristoranti, cinema e teatri che dovranno chiudere imperativamente alle 21 e vita dura per tutti noi che non siamo ancora riusciti a rassegnarci alla mortifera routine métro-boulot-dodo. D’ora in poi, per mantenere un minimo di socialità, saremo obbligati ad andare di casa in casa. Per garantirci una cena in compagnia, oltre al vino, dovremo pensare a spazzolino e sacco a pelo, e per attardarci in chiacchiere dovremo prepararci ad installare un dormitorio in salotto. Attenzione, però, non esageriamo, perché mica tutto è permesso: Macron si è raccomandato, meglio evitare di ritrovarsi in più di sei sotto uno stesso tetto.

Lo stato d’urgenza è decretato, come al solito non ci resta che obbedire, anche se non riusciamo a toglierci dalla mente una domanda: se la maggior parte dei cluster è stata registrata nelle imprese e in ambito scolastico e universitario, perché dobbiamo proprio continuare a lavorare? Non era meglio andare a bere?

CHI SIAMO

Dal 2013, Italiani a Parigi.

Torna in alto