Domenica è sempre domenica

Se non avete ancora preso i biglietti, questo è il momento buono per farlo. Di certo ve ne siete già accorti, ma nel 2015 il maggio francese è una vera e propria pacchia per i lavoratori dipendenti: una sola settimana completa di cinque giorni, quattro giorni festivi che cadono in settimana, e ponti a non finire. Sembra veramente il mese perfetto per programmare una gita fuori porta, un rientro-lampo in Italia o un finesettimana al mare.

Ci siamo appena goduti i tre giorni del ponte del primo maggio, torniamo al lavoro freschi come rose, o al contrario strascicando i piedi dalla voglia di continuare il dolce far niente casaingo e… ci troviamo di fronte una settimana di soli quattro giorni! Non contenti, dopo il week end prolongé dell’8 maggio il lavoro ricomincia ma… fino al 14. Insomma, non vi tedio oltre, questo è l’andazzo tutto il mese, come dicono i francesi: un bel maggio-groviera!

Tutto questo, ovviamente, se non lavorate in un hotel, in un bar, in un ospedale, nei trasporti se non siete pompiere, poliziotto, vigile, infermiere, o ancora se non vi chiederanno di recuperare il giorno libero in settimana durante il weekend per terminare il lavoro della settimana… Insomma, vacanze certo, ma mica per tutti!

Ma il lavoro, e il lavoro durante i giorni festivi in particolare, si sa, è croce e delizia per i cugini francesi. Non per niente il dibattito sul lavoro la domenica ha tenuto occupati un buon numero di opinionisti durante le tavole rotonde mattutine su France Info, con il piacevole effetto di non lasciarli esprimere su soggetti più importanti e delicati. Eppure ad oggi il 30% dei lavoratori in Francia lavora, in modo regolare o occasionale, la domenica: oltre alle professioni e ai settori che non conoscono il riposo domenicale, infatti, esiste anche un’ampia fetta di lavoratori, dipendenti o indipendenti che la domenica lavorano da casa, per portarsi avanti col lavoro o per smaltire gli arretrati.

Insomma, tutto questo polverone sul lavoro domenicale chi concerne? Di chi stiamo parlando?

In soldoni la legge Macron prevede che le domeniche durante le quali sarà permesso ai negozi di rimanere aperti passino da cinque a dodici, su decisione del sindaco, con il salario raddoppiato per i dipendenti. Ma non solo, il testo decreta anche la creazione di Zone Commerciali (ZC), nelle quali, cosi’ come per le Zone Turistiche (ZT) il permesso di restare aperti la domenica valga tutto l’anno. A Parigi buona parte delle zone più frequentate dai turisti verrà ingolobata nelle nuove ZTI (Zone Turistiche Internazionali): Saint Germain, les Halles, gli Champs… Negozi aperti dappertutto anche il sabato e la domenica! Ovviamente le proteste non si sono fatte attendere, e – assieme a critiche sensate e più che legittime contro il lavoro di domenica – non sono mancate prese di posizioni puramente ideologiche che poco hanno aggiunto al dibattito.

In realtà per i Parigini cambierà decisamente poco, perché sono talmente tante le deroghe all’interdizione del lavoro domenicale nella capitale che già oggi qualunque voglia venga loro non è impossibile soddisfarla: nel Marais, alla Défense, in diverse altre zone della città i negozi hanno già il permesso ad aprire la domenica. In quasi tutti i quartieri almeno un supermercato (generalmente un Franprix, va detto, per amor del vero) è aperto almeno fino alle 13, i negozi di bricolage hanno già ricevuto numerose deroghe per l’apertura di domenica… Insomma, non sembra proprio che si tratterà di questa rivoluzione per il rilancio dell’economia annunciata dal governo, pero’, stando alle statistiche, i francesi son proprio contenti di poter andare a comprarsi il tostapane la domenica: secondo un sondaggio BVA per I-Télé, infatti, meno del 50% degli intervistati risponde affermativamente alla domanda “Vous personnellement seriez-vous d’accord pour travailler régulièrement le dimanche” (percentuale che sale al 60 e più % se nella domanda si inserisce l’opzione “con un raddoppio del salario”), pero’ il 69% si dice favorevole all’apertura dei negozi la domenica.

Che poi questa misura serva davvero a rilanciare i consumi, e di conseguenza la crescita, è tutto da vedere; cosi’ come l’idea che consumare di più sia il cammino da intraprendere per uscire dalla crisi.

People attend the traditional MayDay demonstration, 01 May 2007 in the southern French city of Marseille. A few days before the final round of the French presidential elections, some 250 marches are planned in the country today, with main union leaders demonstrating separately.  AFP PHOTO BORIS HORVAT
AFP PHOTO BORIS HORVAT

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Dal 2013, Italiani a Parigi.

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