Sono passati 176 anni da quando l’invenzione del dagherrotipo fu presentata ufficialmente all’Académie des sciences di Parigi, scatenando uno scalpore senza precedenti e un vivace interesse da parte dei parigini che furono subito presi dalla febbre della sperimentazione. Da allora la fotografia non ha mai smesso di alimentare la vita culturale di quella che è una delle città più immortalate del mondo, tanto che ogni anno durante tutto il mese di novembre gallerie, musei, fiere e istituzioni le consacrano mostre, incontri ed eventi.
Questo weekend arriva puntuale l’appuntamento con Paris Photo, prestigiosa fiera che occupa gli spazi del Grand Palais per offrire ai collezionisti e al pubblico una panoramica sulla fotografia mondiale, presente e passata, con opere e autori selezionati dalle 140 gallerie presenti, provenienti da 33 diversi paesi. Unico bémol: i 30 euro del biglietto d’ingresso, che forse non tutti sono sicuri di voler sacrificare sull’altare del mercato dell’arte.
Sulla stessa falsariga, ma in versione meno pretenziosa, nonostante la scelta del Carrousel du Louvre come luogo espositivo, e decisamente meno costosa, fotofever è un altro appuntamento dedicato ai collezionisti e interamente consacrato alla fotografia artistica.
Tuttavia, siamo in novembre, modo per soddisfare i vostri bisogni culturalfotografici, ovviando a sconsiderate spese di denaro non mancano di certo. Ecco allora le nostre chicche.
Les Rencontres photographiques du 10ème
Organizzati dalla Mairie dell’arrondissement, tradizionalmente votato alla fotografia, dureranno come ogni anno fino alla fine di novembre. Vi partecipano bar, gallerie, biblioteche, centri culturali esponendo i lavori di fotografi dagli stili e dalle tematiche più diverse. Collegati all’evento, alcuni appuntamenti e atelier saranno dedicati alla teoria e alla pratica fotografica.
Discreta galleria del 14° arrondissement, che, zitta zitta, espone artisti come Sarah Moon, Willy Ronis e Marc Riboud, propone fino al 5 dicembre una retrospettiva dal titolo Où sont passés nos rêves ? su Bernard Descamps, grande viaggiatore e maestro del bianco e nero analogico.
A due passi dalla Senna, il quartiere non è avaro di gallerie prestigiose, molte delle quali, durante il mese di novembre, non mancano di omaggiare l’amore ancestrale di questa città per la fotografia. Vi segnaliamo proprio questa perché fino alla fine del mese ospita l’esposizione di un grande artista del ‘900 italiano, Mario Giacomelli. Dal titolo Photographie métaphysique 1970-1995, la mostra propone una selezione delle opere più astratte e intime del fotografo marchigiano.
Interamente consacrata alla fotografia 365 giorni l’anno, Les Douches si è fatta conoscere per essere stata la prima galleria parigina e tra le prime in Francia ad esporre il lavoro di Vivian Maier un paio d’anni fa. A poche centinaia di metri dal Canal Saint Martin, si trova al primo piano di un anonimo edificio del 10° arrondissement. In questo momento presenta un’esposizione dal titolo Chicago Eyes, dedicata a tre artisti che hanno vissuto e fotografato la città americana: Vivian Maier, per l’appunto, Raeburn Flerlage e Tom Arndt.
Fino al 21 novembre, questa galleria del 5° presenta un curioso lavoro del francese Pierre de Valombreuse, Souveraines, incentrato sulla figura della donna in alcune società del mondo, dall’Himalaya all’India, dalla Malesia alle Filippine, in cui tradizionalmente i due sessi hanno pari dignità, prestigio e libertà.
Maison Européenne de la photographie
Istituzione nel campo, lungi da noi l’idea di considerarla una “chicchetta”. Ci teniamo però a segnalarla per vizio sciovinista. Fra i lavori presentati nel nuovo ciclo di mostre appena inaugurato, è presente tra gli altri, quello di un giovane fotografo italiano, Massimo Berruti, dal titolo Gaza : Eau miracle, che noi andremo sicuramente a vedere.