I bouillons parigini

Tra le strade di Parigi, si celano autentici gioielli dell’Art Nouveau che spesso sfuggono all’occhio dell’ignaro passante: i Bouillons parigini. Scopri la storia e la tradizione culinaria di questi ristoranti popolari che offrono piatti a basso costo a artigiani e operai.

Un po’ di storia

Tutto ebbe inizio nel lontano 1855, quando l’intraprendente macellaio Pierre-Louis Duval, che aveva un banco al mercato générale delle Halles, ebbe un’idea che si rivelo’ poi rivoluzionaria. Come ben sapete (merci Zola !) all’epoca le Halles era un brulichio di umanità : operai, manovali, artigiani, lavoratori e tutti si alzavano presto, lavoravano un botto e avevano bisogno di sostentarsi. E visto che non solo del maiale, ma anche del manzo non si butta via nulla, iniziò a fare uno stufato di manzo in brodo (“bouillon”, appunto) con le parti meno nobili dell’animale e a servirlo a pochi spiccioli ai lavoratori dei mercati delle Halles. 

Il successo fu straordinario e nel giro di soli cinquant’anni, Parigi vantava ben 250 Bouillons, locali in cui operai e lavoratori potevano gustare piatti semplici e convenienti. A Duval, infatti, avevano succeduto i figli, aprendo una prima «catena » di bouillons, e altri ristoratori ne seguirono l’esempio. Tra loro Camille e Edouard Chartier che aprirono un primo locale in rue du Temple e poi, proprio alla fine del XIX secolo, in piena belle époque, il ristorante che ancora oggi è considerato l’emblema dei Bouillons parigini : il Bouillon Chartier di rue du Faubourg Montmartre.

In quel periodo, l’Europa era affascinata dall’Art Nouveau, uno stile che celebrava la natura attraverso mobili in legno, specchi, soffitti alti, ceramiche con motivi vegetali e dettagli in ferro battuto dalle forme sinuose. Ecco perché i Bouillons che risalgono a quell’epoca sono spesso riconoscibili per il loro stile architetturale e decorativo.

Questa istituzione popolare ha attraversato le due guerre e la depressione prima di iniziare ad apparire demodée : intorno al 2000 erano rari i parigini che prendevano posto sotto i soffitti decorati dei bouillons. Ma – corsi e ricorsi storici – da qualche anno non soltanto la frequentazione dei vecchi bouillon ha ricominciato a salire, ma ne sono stati aperti di nuovi, più o meno fedeli allo spirito delle origini (servizio continuo, nessuna possibilità di prenotare, prezzi « popolari »), ma tutti molto frequentati !

 

Una cucina tradizionale e accessibile

La cucina dei bouillons è la tipica cucina da bistrot parigino d’antan. Pochissime (quasi nessuna) le concessioni alla modernità. Tra gli antipasti troverete le terrines, le aringhe affumicate, les œufs mayo e le escargaux. Tra i piatti spiccano l’andouillett, la tête de veau e la choucroutte, ma anche diversi tagli di carne alla griglia accompagnati dall’immancabile salsa al pepe. Piatti dal gusto (e dal fascino) di un tempo, spesso accompagnati da una selezione di vini piuttosto onesta (e dal prezzo imbattibile).

La cucina è semplice e i prodotti sono di buona qualità. Non si tratta di una cena gastronomica, ma l’atmosfera storica e l’incessante via vai dei camerieri creano un’esperienza unica. I prezzi sono accessibili, con antipasti che raramente superano i 5 euro e piatti che si attestano tra i 9€ e i 14€.

 

I bouillons di Parigi

Allora, vi è venuta voglia di fare un tuffo nel passato il tempo di una cena ? Ecco qua la lista dei nostri bouillons preferiti !

 

Bouillon Chartier

Certo, spesso davanti c’è la coda e una volta all’interno i camerieri vi fanno capire che è meglio non perdere troppo tempo a tavola. Certo, l’indirizzo della rue du Faubourg Montmartre è sempre pieno di turisti che fanno foto à tutto spiano e – diciamoci la verità – la cucina è corretta ma non eccezionale. Ma Chartier resta Chartier : i camerieri che prendono le comande sulla tovaglia di carta, l’atmosfera ancora calorosa e popolare… e i prezzi imbattibili ne fanno – per me – LE bouillon per eccellenza.

 Tre indirizzi a Parigi:

7 rue du Faubourg Montmartre, 75009

59 Boulevard Montparnasse, 75006

5 Rue du 8 Mai 1945, 75010

 

Bouillon Julien 

Inaugurato nel 1903 con il nome di Gandon-Fournier, divenne Julien nel 1938. Come il primo Chartier, la facciata è stata dichiarata monument historique.

Per la cronaca, il Bouillon Julien era uno dei ristoranti preferiti di Edith Piaf : non sarà sfuggito agli osservatori attenti che il ristorante è servito da set per le riprese del film La Môme, con Marion Cotillard.

16 rue du Faubourg Saint-Denis, 75010

Bouillon Racine 

Un gioiellino dell’Art Nouveau il cui arredamento sontuoso ne ha cambiato la storia : se all’inizio aveva vocazion ad accogliere un pubblico modesto, la bellezza dei suoi arredi inizio’ ad attirare la borghesia, in una sorta di gentrificazione ante-litteram. Oggi ci si va per la bellezza degli interni : la cucina è un po’ più raffinata e meno economica rispetto agli altri Bouillons !

3 rue Racine 75006 

 

Bouillon Pigalle

Creato nel 2017, Bouillon Pigalle riprende il concetto dei bouillons parigini: cibo tradizionale a prezzi popolari, in un quadro estetico ispirato alla vecchia Parigi.

Per la cronaca : Bouillon Pigalle detiene il premio di campione del mondo di maionese all’uovo 2019 assegnato dall’. Chapeau !

22 Boulevard de Clichy, 75018

CHI SIAMO

Dal 2013, Italiani a Parigi.

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