A me il délabré piace proprio, mi è sempre piaciuto. Forse perché amo la storia (e le storie), ma soprattutto perché sono conservatrice dentro, e faccio una gran fatica a pensare che le cose un giorno possano andarsene definitivamente senza lasciare traccia; preferisco continuare a osservarle, seppur mutate, rattoppate, sbiadite piuttosto che dir loro addio per l’eternità. Probabilmente questo è un evidente segno di disposofobia visto che per lo stesso motivo lascio accumulare gli scontrini nel portafoglio per anni interi e non butto mai i giornali prevedendo (a torto) che un giorno potranno servirmi per pulire i vetri delle finestre.
Ma non divaghiamo! Perché l’obiettivo non è farmi una seduta psicanalitica ma dirvi che all’Espace Niemeyer c’è una mostra fotografica ad ingresso gratuito dal titolo “Temps suspendu – Exploration urbaine” che secondo me merita una capatina.
Ottima per pomeriggi nostalgici e hors du temps, l’esposizione organizzata dal Musée de la Poste presenta 75 fotografie di 3 giovani artisti: Romain Veillon, Sylvain Margaine e Henk Van Rensbergen. E’ una bella occasione per tornare indietro nel tempo, inciampare in epoche lontane, (ri)vivere i fasti del passato e immaginare antiche forme di vita in luoghi che appaiono oggi invecchiati, abbandonati, dimenticati ma ancora ben saldi alle loro radici (oggi confuse con quelle degli alberi che gli crescono dentro).
E’ uno sguardo sul resistere dei luoghi, sulla loro capacità di sopravvivere nonostante l’incuria, le intemperie, la modernità e il tempo che passa.
Fino al 18 dicembre
Espace Niemeyer
2, place du Colonel Fabien (Métro Colonel Fabien)
Paris 19