Parigi d’estate per quelli che restano

Per chi sogna il mare di casa, ma resta bloccato tra la Linea 6 e le zanzare del Canal.

C’è chi parte per il mare di Calabria o le spiagge dell’Adriatico, chi è già in Salento e chi pubblica foto dalle colline senesi. E poi ci siamo noi: gli italiani a Parigi che ad agosto restano. Per lavoro, per portafoglio, o perché la suocera arriva la settimana prossima con nipoti a seguito.

Se anche tu stai affrontando un’estate in città, ecco qualche idea per non impazzire (del tutto) e magari persino godersela un po’, questa Parigi stranamente vuota, lenta e quasi gentile.

1. Fare finta di essere in vacanza (a volte funziona davvero)

Colazione in terrazza con cappuccino e diario di viaggio (scrivere e divagare aiuta a viaggiare con la mente!). Un buon libro in biblioteca o sotto gli alberi. Una sessione di yoga al Parc Martin Luther King o un picnic serale sulle rive della Senna.
L’importante è il mood: prenditi il tempo, anche senza biglietto aereo.

2. Andare al parco… ma con intelligenza (e all’ombra)

Evita i grandi classici brucia-cervello come il Jardin du Luxembourg in pieno sole. Opta per il Parc Montsouris (zona fresche collinette), lo Square des Batignolles o il giardino segreto di Albert Kahn a Boulogne.
Chicca: porta un telo grande, trovati un posto all’ombra e non dimenticare la brume d’eau.
Per scegliere il parco che fa per te, leggi anche Spazi verdi a Parigi: i nostri parchi preferiti 

3. Cinema all’aperto o al fresco: l’estate è culturale

D’estate Parigi pullula di rassegne gratuite: Cinéma en plein air a La Villette, proiezioni nei giardini del 5e, al Parc de Choisy o nel cortile dell’Institut suédois. E se fa davvero troppo caldo? Ritirati nella penombra climatizzata dell’UGC Bercy o del MK2 Bibliothèque… e il film lo sceglilo in base all’aria condizionata!
Bonus: per una rassegna tutta italiana nel mese di luglio, leggi anche L’Italia su Grande Schermo 

4. Mangiare bene (e leggero) anche se il tuo ristorante preferito è chiuso

Non tutto è perduto: molti bistrot restano aperti con menu estivi ad hoc. E i mercati coperti, come il Marché d’Aligre o il Marché des Enfants Rouges, offrono ottimi piatti da asporto da gustare sul posto o nel parco vicino.
Per un effetto “estate italiana”: burrata + pomodori + baguette + vista Senna.
Bonus: per più idee, leggi anche: Un picnic molto parigino: consigli per realizzarlo

5. Portare amici e parenti in visita in modalità chill

Se famiglia e amici sbarcano in città e vogliono “vedere tutto in 3 giorni”, proponi loro un itinerario slow con tappe strategiche all’ombra, pause gelato e chicche autentiche –>  Scarica qui il PDF gratuito!

 

E se piove? (a Parigi, non è mai escluso)

Parigi d’estate sotto la pioggia ha sempre il suo fascino — dice chi può tornare a casa in taxi. Ma se hai i sandali fradici e parenti al seguito, serve un piano B!
Rifugiati nei passaggi coperti (Galerie Vivienne, Passage des Panoramas o Passage du Grand Cerf), visita una mostra temporanea al Musée Carnavalet o al Palais de Tokyo, oppure fai tappa in una libreria con caffè, ecco un paio di suggerimenti!

Tram Café

Situato nei pressi del Panthéon, il Tram è un indirizzo imperdibile dove la gastronomia casalinga incontra la letteratura contemporanea, ideale per fare colazione, pranzare o fare una pausa gourmet sfogliando un libro in un ambiente luminoso e fiorito.

Merci

Concept store iconico nel cuore del Marais, dove sfogliare libri d’arte, sorseggiare un tè bio sotto una serra urbana o semplicemente rifugiarsi tra oggetti belli, tessuti naturali e design che fa bene all’umore.

Restare a Parigi d’estate può diventare un modo per riscoprirla con occhi nuovi: più lentamente, con leggerezza, seguendo il piacere del dettaglio e delle piccole deviazioni.

Se questo approccio ti parla, se ami i luoghi con un’anima e i viaggi che non sembrano vacanze “preconfezionate”, allora vieni a scoprire il mondo di In Filigrana:
– itinerari personalizzati
– consigli su misura
– esperienze culturali autentiche, in Francia e in Italia

Per viaggiare (anche restando nel proprio quartiere) in modo più consapevole, curioso, umano.

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